L’evento attesissimo dell’incontro sulla fraternità umana, organizzato dalla Fondazione vaticana “Fratelli tutti” per la promozione della pace e trasmesso in tutto il mondo, ha suscitato una profonda riflessione sui valori umani in un momento in cui lo sviluppo tecnologico, se mal utilizzato e diretto, può rappresentare una minaccia per tali valori. Questo evento ha visto la partecipazione di collegamenti provenienti da diverse parti del mondo, inclusi Stati Uniti, Brasile, Giappone, Perù, Israele e molti altri, rappresentando sensibilità e filosofie di vita diverse, unite nel segno della condivisione, del rispetto reciproco e dell’accoglienza. Non a caso, il titolo dell’evento è stato “Not Alone” (#notalone). L’incontro ha avuto una durata complessiva di cinque ore.
Fraternità e fratellanza: Due concetti per un bene comune
L’inizio dell’incontro sulla fraternità umana, organizzato dalla Fondazione vaticana “Fratelli tutti” per la promozione della pace e trasmesso in tutto il mondo, è stato caratterizzato da una distinzione chiara e definita dal Cardinale Gambetti, vicario generale del Papa, tra i concetti di fratellanza e fraternità.
Secondo il Cardinale, la fratellanza rappresenta i legami che attingono alle radici di un genere comune, l’umanità, in cui tutti possiamo ritrovarci. La fraternità, invece, va un passo oltre, attingendo alle radici e rappresentando una scelta libera e consapevole di riconoscere tutti come fratelli, indipendentemente dalle differenze culturali, religiose o etniche. La diversità non dovrebbe essere motivo di divisione o separazione. Questo è possibile solo nella misura in cui riconosciamo un’origine trascendente che ci unisce tutti: la paternità di Dio, l’essere supremo creatore del mondo e di tutto ciò che ci circonda.
L’obiettivo dell’incontro: Rilanciare la fraternità nel mondo
L’incontro sulla fraternità umana aveva come obiettivo, raggiunto con successo, il superamento della visione che limita l’amicizia sociale ai legami etnici o di sangue, in piena armonia con l’enciclica papale “Fratelli tutti”. L’evento, opportunamente denominato #NotAlone, mirava a coinvolgere tutte le persone, dai giovani alle loro famiglie, dalle scuole ai premi Nobel invitati, e soprattutto coloro che si trovano in difficoltà e ai margini della società, come i poveri, sempre più numerosi.
La fraternità attraverso gli occhi delle Associazioni
Circa cinquanta organizzazioni e associazioni umanitarie si sono unite per vivere questa prima esperienza di fraternità. Tutte hanno riflettuto sul concetto di fraternità, giungendo alla conclusione che non può esistere giustizia sociale e ambientale senza il riconoscimento dei diritti umani, che devono valere per tutti e non solo per pochi privilegiati. L’accoglienza della diversità, senza paura e senza pregiudizi, è fondamentale. La diversità, in ogni sua forma, rappresenta sempre una ricchezza.
Il fulcro dell’incontro: La “Dichiarazione della fraternità”
Durante l’incontro, è stata letta la “Dichiarazione di fraternità”, sottoscritta a nome della Chiesa e del Santo Padre dal Cardinale (il Papa non presente a causa del suo ricovero). Questa dichiarazione è stata redatta da importanti premi Nobel per la pace e sottolinea che ogni essere umano è un fratello, ogni donna è una sorella, e tutti noi desideriamo vivere insieme come fratelli e sorelle nel giardino che è la terra, il giardino della fraternità. La dichiarazione afferma che l’armonia perduta può rifiorire in ogni angolo del mondo quando si rispetta la dignità umana, si asciugano le lacrime, il lavoro è equamente remunerato, l’istruzione è garantita, la salute è curata, si apprezza la diversità, si cura la natura, si onora la giustizia e le comunità si abbracciano. Il documento sottolinea l’importanza di vivere relazioni basate sulla fraternità, alimentate dal dialogo e dal perdono, che non implica dimenticare, ma rinunciare a essere dominati dalle stesse forze distruttive di cui tutti noi subiamo le conseguenze.
La fraternità come valore prioritario rispetto all’intelligenza artificiale
La “Dichiarazione di fraternità” affronta anche un tema attuale legato all’intelligenza artificiale, evidenziando la necessità di porre un freno soprattutto quando viene utilizzata in modo manipolatorio. L’intelligenza artificiale può essere utilizzata per distorcere la verità e diffondere disinformazione, oltre a minare la dignità umana sostituendo l’essere umano stesso con le creazioni della macchina, non solo nelle fabbriche, ma anche nel cinema, negli uffici, nelle arti e nella musica. Pertanto, la fraternità dovrebbe essere posta come priorità rispetto allo sviluppo tecnologico. Inoltre, è importante richiamare l’attenzione sulla recente Call for Ethics, firmata da rappresentanti di tre diverse religioni, che affronta la questione dell’etica nell’uso dell’intelligenza artificiale.
La promozione della fraternità come forma di innovazione sociale
Quando pensiamo all’innovazione, spesso la associamo unicamente al progresso tecnologico. Tuttavia, è riduttivo limitare il concetto di innovazione a questo ambito, specialmente nel contesto dell’incontro sulla fraternità umana. Dobbiamo spingerci oltre e considerare l’innovazione sociale come una forma di innovazione che pone l’accento sull’amicizia sociale come paradigma di fraternità, giustizia e pace. Solo in questo modo possiamo comprendere appieno le parole del Cardinale, che sottolinea il fatto che siamo persone in relazione e che ogni giorno percorriamo tratti di strada insieme. Nessuno può essere lasciato indietro o escluso. Solo superando l’egoismo possiamo aspirare a costruire una società più giusta ed equa, in cui possiamo vivere in pace gli uni con gli altri.
L’incontro ha offerto una profonda riflessione sui valori umani in un’epoca in cui lo sviluppo tecnologico può rappresentare una minaccia. Ha inoltre ribadito l’importanza della fraternità come stella polare per guidare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e ha sottolineato la necessità di promuovere l’innovazione sociale come forma di manifestazione della fraternità umana. Sono state enunciate parole sagge e profonde che, se tradotte in azioni concrete nella nostra vita quotidiana, ci spingono a recuperare il senso di collettività in cui la fraternità rappresenta una dimensione relazionale fondamentale.